Busto
Parapendio Montefalcone

Il parapendio è un’arte meravigliosa che, purtroppo, è ammantata da una spessa aurea di pregiudizio che ne ha limitato fortemente l’espansione.

Quando racconto a qualcuno della nostra passione per il volo, percepisco normalmente di essere considerato una sorta di matto spericolato. Sono costretto a giustificarmi, come avessi compiuto una sorta di reato di cui mi dovrei vergognare.

In realtà, quando incontrate un vololiberista, difficilmente avrete davanti uno sconsiderato. Sarà molto più facile che abbiate incontrato una persona meticolosamente preparata, dotata di una spiccata prudenza, che affronta coscienziosamente e con grande rispetto il proprio sport e gli elementi naturali.

Chi vola non è più pazzo di chi pratica altri sport nei quali è necessaria una profonda preparazione per affrontare gli elementi naturali, quali l’alpinismo, l’arrampicata, l’immersione, il kayak, la vela ecc. Colui che vola, infatti, non è una persona che, ogni volta che decolla, si affida al destino.
Lo è se affronta l’aria senza la dovuta responsabilità, al pari di chi mette gli sci d’alpinismo ai piedi senza conoscere le proprie capacità e sia privo della preparazione per valutare quali siano i pericoli della montagna.
Come bisogna sapere quando e dove andare a sciare, così è necessario sapere esattamente quando e dove volare.

Agli albori del parapendio quando le vele si cucivano negli scantinati, i materiali erano approssimativi, le tecniche di volo empiriche, la conoscenza della meteorologia nulla, si sono prodotti un numero elevato di incidenti.
Da allora sono passati 30 anni e di strada ne è stata fatta tantissima. Ai nostri giorni i progetti sono sviluppati da aziende ad alta tecnologia ed i prodotti sono testati ed omologati. Esistono vele sicure.

Si può pertanto affermare che volare in sicurezza è possibile ed, anzi, è, e deve essere, la normalità.

Incidenti ne capitano ancora, come in altri sport, ma essi non sono mai frutto di una fatalità. Prevalentemente, l’inconveniente, nel volo, è il risultato di una errata valutazione di sè, o dell’ignoranza della situazione aerologica e meteorologica.
L’incidente può accadere, inoltre, quando un pilota vola un mezzo non idoneo alla propria capacità ed esperienza.

I parapendio, infatti, non sono tutti uguali. Vi sono varie categorie di omologazione delle vele. Dalle ali estremamente sicure, anche se meno efficienti, si può arrivare ai mezzi da gara che impongono capacità ed altissima sensibilità di pilotaggio.
Non si può passare dalla guida di uno scooter a quella di una moto GP senza prima avere svolto un percorso di progressione di capacità, così come non si può passare dalla palestrina di roccia indoor alla sud della Marmolada.
Purtroppo c’è chi, per spirito di competitività si mette nei guai scegliendo di acquistare un parapendio a lui non adatto, pur di “andare forte”, oppure si comporta da autodidatta ignorando le regole basilari del volo.

Insomma, il volo è disciplina, passione, preparazione che non ammette lo spirito spericolato.

Terminato il corso, necessario per acquisire l’attestato obbligatorio di volo, si possono muovere i primi “passi” nell’aria. In breve tempo, il neo pilota sarà in grado, autonomamente, di compiere tragitti notevoli, rimanendo in aria, sopra le nostre montagne, anche per diverse ore. Il timore delle prime planate è destinato a lasciare spazio ad una gioia indescrivibile: il volo.

Esso emula quello dei rapaci. Non c’è motore. La bravura del pilota, al pari del pilota d’aliante, è quella di riuscire a sfruttare le correnti d’aria ascensionali, chiamate “termiche” per farsi portare in quota e di lì spostarsi verso il luogo desiderato o verso una nuova “termica”.
Il parapendio, infatti, non è un paracadute, non è cioè un dispositivo che attenua una caduta, ma una vera e propria ala, identica a quella degli aerei e cioè una macchina con la quale non solo si plana, ma si aspira a guadagnare quota, a salire. Il suo motore è la combinazione tra l’aria, il sole, la morfologia del terreno.

Con quest’ala riusciamo a “veleggiare” compiendo tragitti anche di centinaia di chilometri.
Nel volo la prestanza fisica del pilota non è essenziale, è invece importante possedere una buona capacità di coordinazione dei movimenti.
Certamente è consigliabile essere fisicamente in forma e preparati, soprattutto se si aspira a fare voli di durata e distanza.
Tuttavia, il pilota, soprattutto, usa il cervello, la concentrazione, la sensibilità, l’autocontrollo. In ogni volo egli è impegnato in un gioco di strategia, nel quale le conoscenze teoriche dell’aerologia, della morfologia del territorio, della micrometeorologia, della formazione delle nuvole, del movimento dell’aria, e delle informazioni provenienti dagli strumenti di bordo, vengono assommate, concretizzate, adattate al particolare momento, al fine di ottenere due risultati fondamentali: la sicurezza del proprio volo e la ricerca costante della termica migliore o della traiettoria più efficiente.

Se il proprio ragionamento avrà ben funzionato, il pilota si troverà nel posto giusto al momento giusto per continuare un “gran volo”. Allora sarà chiamato ad utilizzare la massima sensibilità e coordinazione, tese a compiere quei movimenti di controllo della vela e di distribuzione del proprio peso nella selletta, talvolta quasi impercettibili, che gli assicurano di condurre l’ala nel migliore dei modi, per salire meglio e trovare l’assetto migliore.

Ogni volo, pertanto, più che una sfida all’aria, è una sfida all’intelligenza ed all’arguzia, un affinamento della propria personale tecnica e sensibilità. In un gioco infinito di pensiero e tecnica.

L’entusiasmo per il volo, inoltre, ha cementato un gruppo di piloti che amano condividere l’amicizia e la solidarietà che permea un ambiente così ricco di passione.
Nella Valle dell’Agno esiste il Parapendio Club Montefalcone, che annovera nei suoi ranghi capaci piloti e campioni italiani.

Volare con noi è possibile ed è più facile e sicuro di quello che sembra. E’ uno sport che si può praticare a qualsiasi età (vi sono bravissimi piloti ultra-settantenni) e che comporta costi abbordabili da chiunque.

C’è chi si accontenta di qualche piccolo volo in sicurezza, scegliendo le giornate e gli orari più idonei per godersi, dall’alto ed in tutta serenità, il panorama della sua Valle dell’Agno.

Le gare, per chi progredisce ed è animato da spirito competitivo, sono avvincenti, tecniche e combattute. Sono simili alle regate veliche, poiché si tratta di compiere un percorso a “boe”, arrivando al traguardo prima degli altri concorrenti. I piloti, prima dell’inizio della competizione, “caricano” sul loro GPS le coordinate geografiche di alcuni punti sul terreno (per esempio Cima Marana, Rifugio Montefalcone, Rifugio La Guardia ecc.) e del punto di atterraggio. Tali punti vengono definiti waypoints o, semplicemente, “boe”. Il Direttore di gara, prima del decollo, proclamerà il percorso prescelto, indicando la sequenza di percorrenza delle boe e l’orario di start della gara (chiamata “task”).

Oltre 100 piloti decollano ed attendono, in aria, l’orario dello start. Scoccata l’ora, i piloti potranno attraversare una linea immaginaria di partenza entrando nel raggio di 400 metri sopra il primo waypoint. Quindi cercheranno di completare il percorso prima degli altri.
Le boe vengono “aggirate” solo se il GPS del pilota avrà registrato almeno un punto all’interno di un raggio di 400 metri nella colonna d’aria che sovrasta il waypoint. Non importa la quota: è sufficiente, ripeto, che venga sorvolata, per almeno un secondo, la colonna d’aria di 400 metri di raggio sopra la boa. Quando si entra in tale spazio aereo il GPS segnalerà che l’obiettivo è stato raggiunto e darà il via libera per dirigersi verso la boa successiva. Arriva primo che sorvola per primo l’atterraggio (sempre all’interno dei 400 metri). Successivamente, è obbligatorio consegnare il proprio GPS al Centro Operativo che verificherà in pochi secondi, tramite computer, se il pilota ha effettivamente compiuto tutto il percorso. I percorsi possono variare da 20 a 60 Km (gare regionali) sino ad oltre 100 Km. (gare nazionali e mondiali).

Riteniamo, orgogliosamente, di costituire una realtà sportiva importante per la Valle dell’Agno, riconosciuta in tutta Italia come una fucina di campioni.

e-mail: club@parapendiomontefalcone.it
Tel. 338 2288 849